Il 1° dicembre 2025 la Commissione europea ha versato alla Polonia 6,2 miliardi di euro nell’ambito del Recovery and Resilience Facility (RRF), il principale strumento del programma NextGenerationEU. Si tratta della terza tranche collegata all’attuazione del Krajowy Plan Odbudowy (KPO), il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza polacco.
Con questo pagamento, l’ammontare complessivo già erogato alla Polonia nell’ambito del RRF raggiunge 26,9 miliardi di euro, su un totale di 59,8 miliardi previsti dal piano (di cui 25,3 miliardi in sovvenzioni e 34,5 miliardi in prestiti agevolati). Le risorse sono destinate a investimenti e riforme nei settori chiave indicati dall’UE: transizione climatica, digitalizzazione e coesione sociale.
Secondo le comunicazioni ufficiali, circa il 46,6% del KPO è dedicato alla transizione verde (energia pulita, efficienza energetica e infrastrutture sostenibili), il 21,3% alla trasformazione digitale (connettività, e-government, competenze digitali) e oltre il 22% a riforme sociali e del mercato del lavoro. Questi finanziamenti rappresentano un impulso significativo per l’economia polacca e un’opportunità per le imprese interessate a progetti green, digitali e infrastrutturali finanziati dall’Unione europea.
Guardando al 2026, ci aspettiamo che la Polonia consolidi l’utilizzo dei fondi del KPO in sinergia con i programmi strutturali 2021–2027, con una crescente attenzione alla trasformazione digitale e alla sicurezza informatica. Per imprese e partner internazionali questo significa nuove opportunità in particolare su:
- digitalizzazione di PMI e Pubblica Amministrazione (piattaforme e-government, servizi online, gestione documentale, identità digitale);
- cybersecurity (soluzioni per la protezione delle reti pubbliche e aziendali, sistemi di monitoraggio e risposta agli incidenti, business continuity, protezione dei dati);
- data analytics e AI applicata al settore pubblico e privato (analisi dei dati per la pianificazione urbana, mobilità, servizi ai cittadini, fintech, manifattura avanzata);
- formazione avanzata su competenze digitali e sicurezza informatica, rivolta sia al settore privato che agli enti pubblici.
In sintesi, l’ulteriore tranche di 6,2 miliardi di euro conferma il ruolo della Polonia come uno dei principali beneficiari dei finanziamenti europei nel prossimo biennio e apre una stagione di nuovi progetti e investimenti digitali, con una particolare attenzione alla costruzione di ecosistemi più sicuri, resilienti e tecnologicamente avanzati.

